All’Opera si balla "Marco Spada" di Lacotte con Cvirko e Salenko
20/10/2025
ROMA Pierre Lacotte ha riscritto i classici e le sue opere, pur basandosi su modelli, si presentano come del tutto nuove. Un esempio è il suo balletto Marco Spada che torna in scena al Teatro dell'Opera di Roma, a due anni dalla scomparsa del coreografo, dal 24 al 29 ottobre, nello storico allestimento del 1981 che Lacotte fece proprio a Roma firmando anche scene e costumi. Guest della produzione due star del Bolshoi di Mosca, Igor’ Cvirko e Dmitrij Vyskubenko, per il ruolo del protagonista, e Iana Salenko dallo Staatsballett Berlin.
Nonostante l’omologo del 1857 sulle pimpanti musiche di Daniel Auber, il balletto di Pierre Lacotte è di fatto una nuova creazione, che pur mutuando il libretto di Eugène Scribe dall’antica versione (all’epoca la coreografia fu di Mazilier) e mantiene l’ampio spazio delle due protagoniste femminili - la brigantessa Angela e la Marchesa Sampieri - inventa ex novo il ritratto del gaglioffo protagonista (nell’Ottocento affidato al celebre mimo italiano Domenico Segarelli) e gli regala una partitura coreografica scoppiettante, sintesi della scuola francese con tutte le piccole batterie e gli svelti florilegi per la ‘bassa gamba’, fusa con una vivace pantomima.
Un ruolo da vero mattatore, quello di Marco Spada, in cui mettere in evidenza la spregiudicatezza del personaggio oltre ad una bella danza di alta scuola: non a caso, quando nel 1980 Lacotte raccontò in una cena conviviale il progetto di ricreare il balletto, il presente Rudolf Nureyev esclamò: “Lo faccio io!”. Come si sa il debutto della produzione fu al Teatro dell’Opera di Roma nella stagione 1980/81. Accanto al quarantenne Nureyev, che sostituiva la calante brillantezza tecnica con l’inconfondibile magnetismo scenico, due divi di pura scuola francese, Michael Denard e Ghislaine Thesmar. Nel cast avrebbe dovuto esserci anche Carla Fracci (che già nel ’76 su idea di Menegatti aveva danzato alla Scala un piccolo repêchage del balletto firmato da Roberto Fascilla), ma quando dette la sua disponibilità era ormai troppo tardi e il ruolo della Sampieri andò alla parigina Francesca Zumbo.
Le recite romane di questa ripresa vedono nei ruoli principali Igor’ Cvirko (Marco Spada: 24; 25 ore 20; 28; 29) e Dmitrij Vyskubenko (Federici: 26; 28), rispettivamente Principal Dancer e Leading soloist del Teatro Bolshoi entrambi al debutto a Roma, insieme alla danzatrice ucraina Iana Salenko (Angela: 24; 25 ore 20; 28), Principal dello Staatsballett Berlin. Con Salenko si alterna la solista Marta Marigliani (25 ore 15; 26; 29); con Cvirko l’étoile Alessio Rezza (25 ore 15; 26); con Vyskubenko Simone Agrò (24; 25 ore 20) e Mattia Tortora (25 ore 15; 29). L’étoile Alessandra Amato è la Marchesa (26; 28) in alternanza con le prime ballerine Marianna Suriano (24; 25 ore 20) e Federica Maine (25 ore 15; 29); Pepinelli è interpretato dai primi ballerini Claudio Cocino (24; 25 ore 20) e Michele Satriano (26; 28) e dal solista Giacomo Castellana (25; 29). In scena in tutte le sette recite il Corpo di Ballo della Fondazione capitolina. L’Orchestra è diretta dall’esperta bacchetta di David Garforth. Alla produzione partecipano gli allievi della Scuola di Danza del Teatro dell’Opera di Roma diretta da Eleonora Abbagnato. Riprende la coreografia Anne Salmon.
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