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A Romaeuropa spazio alla coreografia emergente

Da domani parte la sezione Dancing Days

22/10/2020
A Romaeuropa spazio alla coreografia emergente
"Undress" di Masako Matsushita (ph. Paolo Paggi)

ROMA  Dal 23 ottobre al 1 novembre Romaeuropa Festival prosegue con Dancing Days, la sezione di nuova coreografia curata da Francesca Manica al Mattatoio e al Teatro Vascello. "Questa edizione di Dancing Days affronta in modo viscerale il rapporto tra la società contemporanea e l’io interiore. I progetti selezionati sono specchio di questo tempo privo di certezze in cui è necessario ricostruire nuovi spazi e nuovi paesaggi da abitare e in cui ritrovare nuova centralità", spiega la curatrice.
 

Si comincia con Twin di Luna Cenere in dialogo con il visual artist Gilles Dubroca, in cui l'autrice attraversa e rielabora citazioni storiche e teorie sull’arte digitale per costruire una doppia realtà gemella tra reale e irreale, tra l’essere umano e la sua proiezione e riproduzione “fuori di sé”.

Di costruzione dell’identità, questa volta femminile, raccontano le coreografe Masako Matsushita e Joy Alpuerto Ritter entrambe in scena il 24 ottobre, la prima con Un/Dress, dialogo tra corpo e tessuto che reinventa le normali gestualità che compongono il nostro vestirci e svestirci e per descrivere una metamorfosi del corpo in relazione allo spazio e alla materia; la seconda con  Babae(donna), omaggio alla femminilità ispirato alla Danza della strega di Mary Wigman.

Il 29 ottobre è la volta di Pli del coreografo Viktor Cernický, pièce intrisa di humour dove la semplicità spaziale e i pochi elementi scenici divengono metafora delle dinamiche senza fine dell’essere umano, il 30 Unauthorised della coreografa greca Iris Karayan che costruisce un collage live di “enactment” e mutazioni fisiche.

Infine  Matteo Marchesi propone il 31 ottobre Bob, risultato di due anni di ricerca intorno al tema dei mostri e della paura.

Al Teatro Vascello invece il 30 ottobre è programmato Corpi Elettrici, il progetto ideato e firmato da Collettivo MINE (vincitore dell’edizione 2019 del concorso DNAppunti Coreografici) in collaborazione con il Conservatorio di Musica Elettronica G.B Martini di Bologna e il Festival Gender Bender, in cui 22 giovani compositori/studenti dei corsi di musica elettronica e musica applicata del conservatorio e 5 danzatori del Collettivo (Francesco Saverio Cavaliere, Fabio Novembrini, Siro Guglielmi, Roberta Racis e Silvia Sisto) si sono incontrati in una serie di ZOOM meeting per sviluppare insieme una modalità creativa/formativa inedita culminata nella composizione di 22 micro componimenti elettronici da due minuti che saranno presentati live e in versione video (sul n. 295 novembre/dicembre di D&D, la recensione). 

Sempre al Vascello, il 31 ottobre Simona Bertozzi presenta Ilink-don’t stop the dance e riprende a distanza di dieci anni la prima azione coreografica del suo progetto Homo Ludens.

Completa Dancing Days, il 31 ottobre, la nuova edizione di DNAppunti Coreografici, volto a individuare nuove figure emergenti della danza Ospitata dal REF, la finale del premio vede i quattro finalisti presentare gli studi della loro opera coreografica. Sono: Giacomo Citton con Mefistofele: Verging, Alice Gosti con Where Is Home – La straniera, Stefania Tansini con My Body e Giada Vailati con I 72 spiriti della chiave di Salomone.

 

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