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Un festival per i Millennials

Mittelfest pone l’attenzione sulla nuova generazione europea

Di Elisabetta Ceron 27/06/2018
Un festival per i Millennials
Un festival per i Millennials

CIVIDALE  Dal 5 al 15 luglio per la direzione artistica di Haris Pašovi ritorna il Mittelfest, quest’anno dedicato ai cosiddetti Millennials, i giovani del nuovo millennio. A loro compete l'incombenza di guidare la società in un futuro che è già iniziato. Questi venti-trentenni sono nati nell'Unione europea, e per loro l'idea di un' Europa con le frontiere non è che un ricordo di famiglia e la ‘Cortina di ferro" un riferimento da testo di storia. Dispongono perfettamente delle tecnologie e - come afferma Pašović - hanno una visione del mondo condivisa per speranze e desideri, che vengono detti globali, ma sarebbe da dire universali nonostante convinzioni politiche e visioni culturali diverse.

Il programma previsto presenta una sequenza di spettacoli in cui il mondo dei Millennials si squaderna da vari punti di vista, secondo lo spirito proprio del Mittelfest, laboratorio di idee e crocevia di stili esistenziali. Dalla pressione dell’economia al tema delle nuove generazioni di immigrati, dalle speranze e dalle domande sul futuro e sul senso della vita al mix culturale ed etnico, tradizione di questa irrinunciabile occasione ricorrente della città ducale.

Temi di relazioni e solitudine anche nel sempre atteso programma di danza con compagnie dell’Alpe Adria e non solo; Adrienn Hod e il suo ensemble Hodworks di Budapest in scena l’8 e 10 luglio, con due prime italiane al Teatro Nuovo Giovanni da Udine, Sunday e Solos: pezzi in cui le riflessioni sul sé, il senso del vedere e vedersi è fortemente contraddistinto da corpi esposti nella loro naturalezza o segnati da colori e simboli, movimenti ai confini della danza che inducono così a ripensare al senso dell’essere individuo, della solitudine e delle maschere interiori.

Adrienn Hód ha ricevuto due volte il Rudolf Lábán Prize e sette nomination per lo stesso premio. Ha creato le coreografie del film Il figlio di Saul, premiato con l’Oscar per miglior film straniero nel 2016. Aerowaves, la più importante piattaforma europea sulla danza, ha inserito la Hodworks tra le 20 Priority Companies.

Al Teatro Ristori di Cividale, saranno presenti il coreografo Josef Nadj e la compagnia slovena En Knap . Di assoluto carisma contemporaneo Nadj, ungherese nato al confine tra Serbia e Ungheria, si interroga sulla relazione tra spazio scenico e processi emotivi attingendo a un vocabolario personale e simbolico. Il suo Dark Union è la tragica storia di due sposi novelli che riescono a vivere solo pochi effimeri momenti di felicità prima che la morte li divida. Il coreografo offre qui una rivisitazione del suo primo successo internazionale del 1987, Canard pékinois (uno spettacolo che affrontava lo stesso tema) e porta in scena i ballerini di En-Knap: Luke Thomas Dunne, Ana Štefanec, Jeffrey Schoenaers, Lada Petrovski TerNovšek, Matea Bilosnić e Gilles Noë ( prima nazionale 14 luglio)l.

Dando spazio anche per i più piccoli – presenze significative di questo futuro sempre in essere –sempre En Knap ( 15 luglio)i proporrà in chiusura di festival, Ant ferocius, con la coreografia di Iztok Kovač, un momento di “leggera profondità”: uno spettacolo interattivo per il pubblico più giovane (dai 2 ai 6 anni).

Una scena di Sunday di Adien Hod firmata da Daniel Domolky

 

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