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Situazione difficile all’Opéra de Paris

Tra deficit e ristrutturazioni si chiudono le due sale

Di Maria Luisa Buzzi 11/06/2020
Situazione difficile all’Opéra de Paris
Situazione difficile all’Opéra de Paris

PARIGI E' stato annunciato oggi che l'Opéra National de Paris avvia con anticipo, da luglio 2020, le operazioni di rinnovamento scenico delle sue due sale di spettacolo: Palais Garnier e la Bastille. 

L'operazione era inizialmente prevista per il 2021. Tale annuncio comporta la chiusura prolungata dei due teatri. Viene il sospetto che la manovra sia stata anticipata, cancellando quasi interamente 'attività fino a fine 2020 per far fronte al deficit di 40 milioni di euro dell'Istituzione parigina, cifra dichiarata dal Direttore generale uscente Stéphane Lissner al quotidiano Le Monde.

Nel comunicato si legge che la programmazione a Palais Garnier è annullata fino a fine dicembre 2020, mentre l'Opéra Bastille riaprirà le sue porte il 24 novembre 2020 con La Traviata di Giuseppe Verdi nella messa in scena di Simon Stone a cui faranno seguito la Carmen di Bizet e un unico balletto, La Bayadère di Rudolf Nureyev. Si precisa inoltre nel comunicato che verrà comunicata una programmazione alternativa per il periodo dei lavori negli spazi disponibili dei due teatri con concerti e balletti in forma ridotta.

Il tutto coincide con l'uscita anticipata di Stéphane Lissner, prima della scadenza del contratto (sarebbe scaduto nel 2021, ma Lissner si è già palesato al San Carlo di Napoli dove è stato nominato sovrintendente), e l'arrivo del tedesco Alexander Neef alla direzione generale. A lui spetta un drastico piano di rilancio. In bocca al lupo! 

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