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Nederlandse Dansdagen al via domani

Ne parliamo con il direttore Ronald Wintjens

Di Maria Luisa Buzzi 29/09/2021
Nederlandse Dansdagen al via domani
Ronald Wintjens (ph. Petra Teeuwsen)

MAASTRICHT Parte domani, 30 settembre, la 24esima edizione del Nederlandse Dansdagen, festival annuale dedicato alla danza olandese. Un’edizione, quella del 2021, che copre il vuoto live dello scorso anno, attesissima dal pubblico anche a livello internazionale. Un programma ricchissimo fino al 7 ottobre con la Serata di Gala per la consegna dei prestigiosi premi Swan, diverse prime nazionali, nomi noti e giovani talenti. Abbiamo incontrato via Zoom il direttore della manifestazione Ronald Wintjens.

Mister Wintjens, quali sono i punti forti dell’edizione 2021 del Nederlandse Dansdagen?
Il festival ha sempre messo al centro della sua attenzione la danza olandese. Non lavoriamo su un tema, per così dire, ma fotografiamo la situazione della danza nel paese. E ovviamente quest'anno l’edizione ha a che fare con la crisi Covid nella quale ci siamo trovati e il modo in cui l'abbiamo affrontata nell'ultimo anno; ma anche, in realtà, ci sarà da vedere quale potrebbe essere l'impatto di questa crisi per i prossimi anni. Al festival non ci sono confini di generi, ci sono spettacoli, performance, gala e anche talk. Inoltre c’è il grande dibattito annuale sulla danza in cui tutti i professionisti si riuniscono per discutere i problemi. Cosa accadrà nei prossimi anni? Come affrontare il futuro? Come reagirà il pubblico nelle sale in tutto il paese a seguito della crisi economica che la pandemia ha portato con sé? Che effetto avrà sulle vendite dei biglietti e cosa la danza dovrà mettere in campo per sopravvivere a teatro? Di questo parleremo oltre a presentare l'eredità, l’attualità e il futuro della danza olandese.

La pandemia ha cambiato il modo di fruire gli spettacoli. Lo streaming e la visione da casa è diventata una quotidianità. Voi avete organizzato quest’anno diversi progetti digitali: residenze virtuali e streaming per il pubblico mondiale. Ce ne parla?
Lo scorso anno il festival era stato ‘spostato' online per ovvie ragioni. Quell’esperienza ci ha confermato il grande valore aggiunto che poteva avere la messa online degli spettacoli e abbiamo pensato di continuare, senza però ricorrere allo streaming in diretta. Lo scopo era produrre programmi appositi per questo tipo di programmazione e al pubblico è piaciuto molto. La trasmissione in diretta degli spettacoli richiede una grande maestria registica e mezzi affinché chi guarda possa cogliere il lavoro pienamente. Se così non è, non puoi goderlo fino in fondo. Diverso invece è pensare un ‘prodotto’ per l’online che non induca il pubblico, con il mouse o il telecomando in mano, a cliccare su un'altra cosa! Da lì l'idea di una programmazione speciale e lo sviluppo di residenze virtuali. E proprio all'interno di queste residenze abbiamo dato l'opportunità all'artista di scoprire cosa significhi produrre qualcosa per l'online: un vero lavoro di ricerca che sfocia anche in un risultato. Quest’anno abbiamo quattro artisti - Antonin Rioche, Evangelos Biskas, Jija Sohn e Ruben Chi - che saranno presentati in anteprima online. C’è chi ha pensato a un cortometraggio, chi a un gioco interattivo dove è il pubblico a decidere la trama o chi, come Biskas, ha realizzato una sorta di gioco dove ci sono avatar che ballano e si incontrano.

Naturalmente c’è anche tutta la programmazione live, nelle sale…
Certamente. Presentiamo una prima del Nederlands Dans Theater; la prima creazione di Sedrig Verwoert come 'coreografo associato' del Dutch National Ballet; Introdans con il dittico Bigonzetti-Cherkaoui; poi i lavori di diversi coreografi intorno alla bellissima opera d’arte di Luke Jerram, un grande globo appeso in una vecchia fabbrica. Per il nostro pubblico giovane la prima di Sally Dance Maastrich e naturalmente i nostri Premi, per nuovi autori e il Gala per la consegna degli SWAN, gli Oscar della danza Olandese.

Parliamo dei prestigiosi premi del Festival. Gli Swan e il Premio al talento coreografico. Come è composta la giuria?
Abbiamo un comitato di giuria composto da otto professionisti del settore con background diversi, ci sono ballerini (non coreografi), critici di danza, programmatori, politici: tutti i possibili punti di vista intorno a un tavolo! Guardano gli spettacoli per tutto l'anno, poi arriva una lista lunga, che diventa una rosa ristretta, e infine le nomination. Così vengono assegnati gli SWAN. Ma anche il pubblico può dare la sua opinione su chi dovrebbe essere nominato…

Nelle nomination ai premi ci sono diverse coreografe candidate, 5 per i premi al talento. E' cresciuta nel suo paese la coreografia al femminile?
Penso che la danza olandese sia stata costruita da coreografe donne, non da uomini. Se guardiamo indietro a quando la danza olandese decollò davvero, cioè dopo la guerra, nel 1945, sono state le coreografe donne a riunirsi e a gettare le vere basi della danza olandese. Con il passare degli anni, soprattutto nella danza moderna/contemporanea, hanno continuato a essere in prima linea. Siamo molto fortunati in questo senso. Se si guardano anche i finanziamenti, gran parte delle compagnie che ricevono sovvenzioni sono guidate da donne in Olanda. Penso che sia molto equilibrato, direi anche che ci sono più coreografe che coreografi nel panorama olandese. A livello globale, penso di sì, che stia crescendo molto il numero di autrici e che, in questo particolare periodo storico, siano anche molto richieste.

Parliamo dell’importanza dello scouting dei giovani coreografi per il vostro festival. Siete una vetrina anche per i programmatori internazionali… Come lavorate in questa direzione?
Sì, facciamo molto scouting; organizziamo programmi per visitatori internazionali affinché vedano gli artisti ‘di casa’ e li incontrino. La scorsa edizione, con l’online, abbiamo avuto spettatori da settanta paesi diversi del mondo. Abbiamo sviluppato programmi per interagire con programmatori internazionali, e in questo senso presentiamo sempre coreografi giovani e "di successo". Anche per via dei premi: i premi del festival sono davvero rivolti a giovani coreografi che hanno già fatto un paio d'anni di lavoro, hanno talento e promettono bene. Al loro fianco il festival presenta anche autori più consolidati naturalmente. Posso dire che, per chi vuole conoscere la danza olandese deve venire al nostro festival, che di anno in anno riflette l’evoluzione, gli sviluppi, cosa si muove all’interno del paese.

https://nederlandsedansdagen.nl/

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