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Addio a Bob Wilson, maestro del teatro

Di Sergio Trombetta 01/08/2025
Addio a Bob Wilson, maestro del teatro
una scena di "Einstein on the beach" di Bob Wilson

Era il 1976 al Teatro La Fenice di Venezia durante la Biennale di quell’anno. Uno spettacolo interminabile: cinque ore poi  ridotte a tre. Il pubblico entrava ed usciva dai palchi mentre in scena imperterrita Lucinda Childs percorreva una diagonale che dall’alto del palcoscenico, a destra, la vedeva scendere verso sinistra in proscenio. Era Einstein on the Beach musica di Philip Glass e regia di Bob Wilson, mancato ieri a Water Mill nello stato di New York all’età di 84 anni per un tumore. Era il suo capolavoro, il suo spettacolo faro e racchiudeva in sé tutta la cultura teatrale americana di quegli anni.

Uno spettacolo che è stato ripreso nel 2012 ed è andato in scena anche al Teatro Valli di Reggio Emilia. Artista  algido e cerebrale, il regista che aveva bandito dal palcoscenico sentimenti e commozione,  tuttavia aveva il groppo in gola mentre, a  una tavola rotonda con 500 persone, ricordava Jessie Norman immobile in scena al Teatro Chatelet di Parigi, durante il Winterreise,  bloccata dalle lacrime (anche lei).

Nato a Taco in Texas, studente in Business Administration, studia pittura, ma fondamentale sarà la sua esperienza in laboratori con bambini disabili. 

Nel 1968, Wilson fonda la compagnia di performance sperimentale Byrd Hoffman School of Byrds, intitolata a Miss Hoffman, l'insegnante di danza che lo aveva aiutato a superare l'handicap della balbuzie quando era ragazzo. Con questa compagnia crea i suoi primi importanti lavori, a cominciare da  The King of Spain” e The Life and Times of Sigmund Freud del 1969. Debutta nell'opera nel 1976, appunto, realizzando con Philip Glass Einstein on the Beach, capolavoro che rende i due artisti famosi in tutto il mondo.

Tra il 1983 e il 1984, Wilson progetta una performance per le Olimpiadi estive del 1984, CIVIL warS: A Tree Is Best Measured When It Is Down. L'intero lavoro sarebbe dovuto durare ben 12 ore, diviso in 6 parti. La produzione fu completata solo parzialmente - l'intero evento sarà cancellato dall'Olympic Arts Festival per mancanza di fondi. Nel 1986 la giuria del Premio Pulitzer seleziona all'unanimità CIVIL warS per la sezione teatrale, ma il Consiglio di Supervisione respinge la scelta e quell'anno non assegna alcun premio teatrale. Nel 1989 realizza la regia per il Doktor Faustus di Giacomo Manzoni presso il Teatro alla Scala.

Wilson è noto per avere spesso "forzato" i limiti e i tempi del teatro. I suoi lavori sono spesso dilatati sino all’estremo  nello spazio e nel tempo. Per esempio The Life and Times of Joseph Stalin era una performance di 12 ore. Oltre al suo lavoro per il palcoscenico, Wilson ha realizzato sculture, disegni e design d'arredamento. Nel 1993 ha vinto il Leone d'Oro alla Biennale di Venezia per una installazione scultorea. Nel 1997 è invece stato insignito del Premio Europa per il Teatro.

 

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