Marco Cantalupo: 25 anni di Linga
A l’Octogone di Pully il 28 gennaio si festeggia
25/01/2017
LOSANNA E’ uno dei nomi eccellenti della danza italiana all’estero quello di Marco Cantalupo, fondatore insieme alla partner d’arte e di vita Katarzyna Gdaniec della Compagnia Linga. Realtà stanziale della scena svizzera al Théâtre l’Octogone di Pully, la Cie Linga festeggia un quarto di secolo di attività il 28 gennaio.
"Oggi - spiega Cantalupo - io e Katarzyna siamo un team artistico che ha elaborato una tecnica unica. Quando affrontiamo un soggetto, definiamo la drammaturgia e ci dividiamo i compiti senza mai comprimerci. Infine, dal disegno globale, lo sguardo esterno e vicendevole dell’altro è basilare per un traguardo comune. A quel punto ti rendi conto che lo spettacolo ha una sua propria vita, sfuggita al tuo controllo."
Onore al ballo dunque, il 28 gennaio a Losanna al Théâtre de l’Octogone con LINE UP, una grande festa, non solo sul palco, un ricco programma artistico con otto pezzi in scena: tre brevi pièces di Linga (Ona white, Between e tabula men) coniugate ad altre 5 pièces di coreografi internazionali ospiti, Cie Samuel Mathieu con C’est tout,Evangelos Poulinas e Christina Mertzani con Metamorfosis, Physical momentum project con Postskriptum, Shantala Shivalingappa con Solo, Eun-me Ahn con Two ladies from Korea, Pierre Audetat con Odeta tv, Krassen Krastev con Solo.
Marco, com’ è cambiata la scena della danza di ricerca a Losanna in questi ultimi 25 anni?
La danza qui ha fatto un percorso incredibile, tra istituzioni (Béjart Ballet, Prix de Lausanne) e compagnie indipendenti (Linga, Philippe Saire, etc.). Molti teatri, tra cui il nostro, hanno dedicato una parte importante della loro programmazione alla danza. Il pubblico è cresciuto enormemente e ora l’offerta di spettacoli è veramente varia e interessante. Da qualche anno la Svizzera ha anche iniziato una formazione secondaria e terziaria in danza, con la quale collaboriamo regolarmente, e a Losanna accogliamo uno dei due Bachelor in danza contemporanea, l’altro si trova a Zurigo.
Cosa ha portato di nuovo e originale Linga nell’offerta artistica?
Credo che la nostra ricerca coreografica ci abbia portati ad associare una forza viva, brutale, terrena, una quotidianità gestuale a dei corpi ‘educati’ da dei percorsi più accademici. Ne è risultata una nuova alchimia alla quale il pubblico della danza contemporanea non era abituato, e un’energia creativa che ha sorpreso le istituzioni. Progressivamente i temi ‘sociali’ e la ricerca di nuove estetiche hanno nutrito le nostre creazioni, mie e di Katarzyna. Il risultato è che la compagnia festeggia oggi 25 anni e nuove missioni continuano a nutrire il nostro progetto artistico.
Quali sono state le collaborazioni più significative?
Le collaborazioni sono state molte e svariate, con istituzioni come l’Opera di Lausanne, Dresda, Ankara, Samsun, il Théâtre National de Mannheim, il Ballet National du Portugal, il Maggio Fiorentino; con l’Università di Losanna per il progetto di corpo interattivo ‘Remapping the body’, con il canale ARTE per un film con l’orchestra della WDR, con Pro Helvetia per un programma che ha portato alla creazione di un collettivo di teatro fisico ad Alessandria d’Egitto, con l’Università di Zurigo per il Bachelor in danza contemporanea.
Che significato ha per lei, come artista, questa celebrazione?
Certamente sono fiero del cammino percorso, 25 anni sono il tempo di una generazione, e vedere i giovani che sono usciti dalla nostra compagnia e che proseguono la loro strada ci riempie di soddisfazione. Penso che con la nostra esperienza e la nostra struttura oggi abbiamo un ruolo importante da svolgere nella trasmissione e lo sviluppo di nuove tendenze del gesto, oltre alla difesa di una corrente di danza contemporanea che non ha rinunciato ad essere danza. Il risultato ottenuto è stato possibile grazie alla fedeltà del pubblico, degli amici, delle istituzioni, del nostro teatro che ci ha accolto e che è diventato un partner, una residenza. E grazie soprattutto a danzatori, musicisti, coreografi, creatori di luci, costumi e scene che ci hanno accompagnati, ispirati, sostenuti per più di 50 creazioni.
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