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Sguardi critici su Intersezioni, la rassegna di Monica Casadei

Due studentesse dell’Università di Parma alla prova della recensione

05/07/2023
Sguardi critici su Intersezioni, la rassegna di Monica Casadei
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Lo sguardo di Natascha Mengozzi Scannapieco sulla prima serata di Intersezioni

A Palazzo Marchi primo appuntamento di Intersezioni e Next Generation
Danza contemporanea tra ombre e 'classici'

Lo scorso aprile, Artemis Danza ha presentato la IV edizione di Intersezioni e Next Generation, rassegna di danza contemporanea e arti performative organizzata a Parma da Monica Casadei. Un progetto che dialoga con la città e i suoi luoghi, che porta la danza laddove non ci si aspetta di incontrarla. I prima quattro appuntamenti della rassegna sono infatti distribuiti tra Palazzo Marchi, Galleria San Ludovico, Museo Cinese e Cubo. 
La prima serata, composta dalle coreografie short, a firma Monica Casadei, Michele Merola e della giovane coreografa francese Aurélie Mounier, è andata in scena a Palazzo Marchi simultaneamente alla mostra dell’artista visivo Stefano Bombardieri. Linguaggi visivi e performativi si intrecciano nel suggestivo Salone delle Feste per restituirci “una creatività tutta contemporanea”, così come l’ha definita Anna Marchi, erede dello storico palazzo.  Inaugura proprio Artemis Danza, la compagnia di Casadei, con Tosca vs. Scarpia di Casadei, un’esplorazione dell’opera di Puccini riscritta e rielaborata in chiave contemporanea da Luca Vianini; la drammaturgia musicale e quella scenica diventano un tuttuno per narrarci una storia fatta di passione e violenza: il rifiuto di Tosca, la rabbia di Scarpia e l’assassinio finale; i corpi dei danzatori, Michelle Atoe e Christian Pellino, costretti in abiti di pelle, sono in costante lotta e tensione tra loro e accompagnano con una forte espressività visiva quella corporea. Alternando assoli e duetti i due protagonisti danno vita alle proprie ombre che, grazie all’uso strategico delle luci e alle pareti bianche del salone, mostrano una danza immersa in tutta la potenza dell’opera. 
Si cambia totalmente registro con Short Stories, performance in più atti di Michele Merola. Con sei danzatori della compagnia MM Contemporaney Dance Company anche l'eccezionale presenta della musicista Natalia Abbascià. Lo spettacolo è costruito attraverso assoli, duetti e composizioni corali in cui si alterna la partitura musicale live del violino di Abbascià declinata anche al pop e al country. La drammaturgia complessiva è costruita per stare insieme: movimento, musica e luci sono in costante dialogo anche se la relazione più importante sembra essere quella che si crea tra i corpi dei danzatori.
Chiude l'estratto da Le Quattro Stagioni di Aurelie Mounier, un omaggio alla grande opera di Vivaldi che si fa corpo attraverso i sette danzatori della Compagnia Opus Ballet. È una coreografia estremamente narrativa che grazie ai movimenti e ai costumi emula il passare delle stagioni. L’incipit è infatti dato dalla Primavera e dall’ombra di un fiore che ritroveremo anche in chiusura; attraverso i corpi i danzatori costruiscono immagini, in scena e tramite le ombre, che ricordano l’energia e la perfezione della natura, come le cadute delle foglie o lo scorrere di un fiume. Un momento di grande impatto è dato dall’arrivo dell’Autunno e dalla danzatrice in scena che non alzando mai il suo corpo da terra, evoca la relazione con le radici e con il terreno un po’ decadente e malinconica tipica della stagione.

 

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Lo sguardo di Elisa Tonetto sulla serata del 13 giugno al CUBO

Tra conflitti di coppia e ironia

La IV edizione di Intersezioni e Next Generation conclude il suo primo ciclo di spettacoli in una location inedita e dal fascino suggestivo di Parma: il rooftop di CUBO, dove Alice Catapano e Matteo Capetola del Nuovo Balletto di Toscana e la compagnia Artemis Danza, insieme alla musica di Davide Zilli, si sono esibiti. La prima parte della serata ha visto protagonista il passo a due firmato da Alice Catapano per NUTIDA/Stazione Utopia, rappresentante i conflitti che possono nascere all’interno di un rapporto di coppia. La seconda parte, invece, lascia spazio alla leggerezza e all’ironia dei brani del cantautore Davide Zilli, talvolta accompagnati dalle coreografie corali e spensierate di Artemis Danza.

Matteo Capetola e Alice Catapano mettono in scena un omaggio a Landscape, l’opera teatrale di Harold Pinter. In un primo momento Beth e Duff, i personaggi della piece, vivono due vite parallele che non dialogano tra loro; ognuno è protagonista del proprio quadro personale dove non c’è spazio per l’altro. Successivamente, un lento cambio musicale porta i due a rapportarsi reciprocamente, in particolare sarà Duff colui che più cercherà di avvicinarsi attraverso sguardi e movimenti in direzione della ragazza. La seconda parte è caratterizzata da movimenti lenti che pian piano vanno a legarsi in un passionale e intimo passo a due ricco di prese, avvicinamenti e distacchi, per poi tornare in una fase solitaria, come quella iniziale, che si conclude con un gioco di sguardi e un atteggiamento per cui i due vorrebbero riprendersi ma sono frenati. La partitura musicale che accompagna il brano è composta da diversi frammenti in cui, oltre ad un brano strumentale, si presentano dei suoni ordinari come lo sgocciolare dell’acqua, il ticchettio di un orologio, l’incisione della grafite su un foglio: suoni che rimandano ad un contesto quotidiano che riprende l’ambientazione della piece teatrale, ambientata in una cucina, qui non riprodotta trattandosi di un site specific. Lo spettatore è nei respiri, nel movimento degli interpreti. Un quadro intimo, che arriva con delicatezzza sulle difficoltà e le situazioni altalenanti che caratterizzano i rapporti di coppia.
Nella seconda parte si fanno strada sensazioni più leggere, con quadri coreografici contraddistinti da un velo di ironia. Davide Zilli, con voce e pianoforte, presenta alcuni dei suoi brani che trattano diversi temi attraverso un ritmo e un’atmosfera a metà strada tra un concerto e uno spettacolo di cabaret. Alcuni suoi interventi sono accompagnati dai quadri corali della compagnia Artemis Danza, che propone Poetanz#2, sulla scia del primo esperimento dello stesso genere, nato dall’incontro delle coreografie di Monica Casadei con le poesie di Edoardo Sanguineti. In questo caso, sulle note delle canzoni frivole di Zilli, vengono presentati tre momenti corali in cui, con abiti stravaganti, colorati e vivaci, la compagnia traduce in movimento il significato e le sensazioni dei brani, dando vita ad un contesto coinvolgente di festa, conclusosi sulle note di E la vita la vita di Enzo Jannacci.

 

 

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