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Etna, le sue eruzioni diventano danza con Dario Rigaglia

"Cenere", una danza esclusiva per D&D

Di Giuseppe Distefano 17/03/2021
Etna, le sue eruzioni diventano danza con Dario Rigaglia
Dario Rigaglia

Danzare su un’immensa distesa di cenere vulcanica, sentire sui piedi la durezza dei lapilli, scivolarvi con leggerezza e forza disegnando cerchi e righe, lasciarvi tracce del proprio passaggio che la pioggia poi cancellerà, forse nessuno lo aveva fatto finora. È stata di Dario Rigaglia l’idea di una breve performance improvvisata nei giorni in cui abbiamo assistito all’eruzione dell’Etna, che ha lasciato i segni della sua attività vulcanica nei paesi intorno. Tra cui Giarre. “È nato tutto per caso – racconta il danzatore siciliano, già interprete per Les Ballets C de la B di Alain Platel, per la Compagnia Zappalà Danza e, attualmente, al Ballett Hagen in Germania -. La notte sono stato svegliato dal rumore dei lapilli che cadevano sull’asfalto e sulle macchine. Pensavo fosse il rumore della pioggia, ma uscito dal balcone di casa, ho visto le strade completamente ricoperte di cenere lavica. La sensazione era fra lo stupore e la paura. La mattina, il piacere di toccare la terra vulcanica mi ha fatto uscire di casa trasmettendomi un senso di potenza naturale al pensiero di quanta maestosità e meraviglia può esserci in un fenomeno del genere. Nei mesi passati avevo trascorso un periodo di difficoltà personale, un leggero stato di negatività e poca motivazione artistica. La visione che avevo davanti agli occhi è stata la scintilla che mi ha spinto a voler danzare e fare un video. Ho scelto la piazza principale del Duomo, per la grande dimensione e per la vasta coltre di cenere nera che c’era a terra”.

Artista sensibile e intenso interprete, Rigaglia – premiato nel 2017 da Danza&Danza come miglior danzatore italiano all’estero - è da tempo attratto dalla creazione coreografica fondendo in modo originale i movimenti energici dell’hip hop con la fluidità del contemporaneo.

“È stata una coreografia improvvisata, nella libertà più totale, spiega ancora Rigaglia. Una sensazione nuova quella di sentire il contatto con le mie radici, con la mia terra, la Sicilia, che per la prima volta, dopo tanti anni, ho assaporato potendomi fermare alcuni mesi al mio paese, Giarre, a causa della chiusura dei teatri e dell’inattività della compagnia dove lavoro. L’aver danzato a piedi nudi, provando un misto tra il freddo e il caldo tagliente dell’impatto con la cenere, mi ha trasmesso tanta energia, e anche qualche graffio. Una sensazione, comunque, bellissima, di grande forza e libertà. Adesso sono ritornato in Germania, ad Hagen, dove, nella compagnia, abbiamo ripreso a lavorare da pochi giorni, impegnati nel ripasso del repertorio in attesa che il governo tedesco ci permetta di ritornare in scena”.

© Riproduzione riservata

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