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Dancing Days

03/09/2024
Dancing Days
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ROMA Dal 17 al 20 ottobre Romaeuropa Festival presenta al Mattatoio Dancing Days, la rassegna a cura di Francesca Manica dedicata ai nuovi linguaggi coreografici italiani ed europei che seleziona ogni anno alcune delle più interessanti proposte della scena contemporanea. Un programma dedicato alle identità di una nuova generazione di coreografi e danzatori, costruito in network grazie alla collaborazione con la rete europea Aerowaves e con DNAppunti Coreografici, il progetto a sostegno delle coreografe e dei coreografi under35 promosso e supportato dall’omonima rete, e di cui Romaeuropa presenta i cinque lavori finalisti.

Ad aprire Dancing Days il 17 ottobre è la danzatrice greca Ioanna Paraskevopoulou, il cui lavoro si concentra sulla relazione tra media audiovisivi e movimento, con Mos, spettacolo che mette in dialogo i due interpreti in scena con una serie di immagini e bizzarri materiali che fungono da mezzo di produzione del suono, indagando le relazioni evidenti e nascoste tra movimento, suono e immagine.

S’ispira alla celebre interpretazione di Nijinski del “Prélude à l’après-midi d’un faune” di Debussy, la coreografa e danzatrice francese Lara Barsacq, che in La Grande Nymphe, (17 ottobre) propone una rivisitazione in chiave contemporanea e femminista del grande classico della danza realizzata in collaborazione con Marta Capaccioli.

Tra le nuove protagoniste della scena italiana, vincitrice del premio UBU 2022 nella categoria “miglior performer under 35”, ritorna Stefania Tansini - già al REF nella selezione DNAppunti Coreografici 2020 e con gli spettacoli “My Body” (2021) e “My Body Trio” (2022) - in scena con L’ombelico dei limbi, (18 e 19 ottobre) performance site spefic per Romaeuropa Festival, tratta dall’omonimo testo giovanile del drammaturgo, regista e saggista francese Antonin Artaud.

Chiara Kotsali, coreografa e performer di Atene con una formazione antropologica e musicale, nell’assolo dal titolo to be possessed, (18 ottobre), evoca gli spiriti che infestano il nostro linguaggio, le nostre scritture, la nostra conoscenza e le nostre menti, ed esplorando testimonianze femminili provenienti da diversi contesti culturali, si fa portavoce di queste storie di demoni, esorcismi e invocazioni di spiriti. 

Si prosegue con il danzatore e coreografo Benjamin Kahn (19 ottobre) per la prima volta al REF con Bless the sound that Saves a Witch like me, secondo capitolo di una serie di ritratti avviata nel 2019, e incentrata questa volta sulla presenza della performer/solista Sati Veyrunes in scena con la compositrice Lucia Ross. Al cuore della piéce un’indagine sul gesto dell’urlo ancorato all’identità femminile, a partire dalla protesta sociale di un gruppo di madri del New Jersey, che nel settembre 2020, in piena pandemia, decise di riunirsi in un parco e di urlare a squarciagola. Nella pièce di Khan l’urlo diventa uno strumento di cui riappropriarsi, espressione radicale e istantanea di un’urgenza personale nello spazio pubblico e politico.

Gli spettacoli che chiudono i Dancing Days il 20 ottobre sono Hominal / Hominal (h 18), pièce in cui la coreografa e danzatrice tedesca Marie Caroline Hominal incontra il fratello artista visivo David Hominal cercando una nuova forma di co-creazione, lontana da ogni forma di gerarchia tra linguaggi artistici ed Eat me, (h 17) della danzatrice e autrice Giorgia Lolli, progetto premiato durante l’edizione 2023 di DNAppunti Coreografici, il premio a sostegno dei coreografi italiani under35 che giunge quest’anno alla sua XXX edizione. Nell’ultima giornata di Dancing Days, infatti, Romaeuropa presenta i cinque finalisti selezionati dal bando promosso e sostenuto in collaborazione tra Centro Nazionale di produzione della danza Virgilio Sieni, Operaestate Festival/CSC Centro per la scena contemporanea del Comune di Bassano del Grappa, L’arboreto - Teatro Dimora di Mondaino, Fondazione Romaeuropa, Gender Bender Festival, Triennale Milano Teatro. Fanno parte della selezione di questa edizione: Fuck me blind di Matteo Sedda, Fuga di Gaetano Palermo e Michele Petrosino, Good vibes only (the great effort) di Francesca Santamaria, My body is made out of glass di Elia Pangaro e Ti ricordi il futuro? di YoY performing arts. Il progetto DNAppunti Coreografici replica, per la prima volta, anche al Teatro Ateneo grazie alla collaborazione con Crea – Nuovo teatro Ateneo – Sapienza Università di Roma, per un incontro tra la ricerca dei giovani coreografi e lo sguardo degli studenti universitari.

 

 

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