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Cuore di Tokyo

dal 5 luglio a Bologna

Di Carmelo A. Zapparrata 01/07/2019
Cuore di Tokyo
Cuore di Tokyo

BOLOGNA Ogni estate a Teatri di Vita il "cuore" batte in un luogo diverso. Si tratta del consueto festival internazionale di reportage ispirato ai viaggi che per questa tredicesima edizione punta la bussola verso il Sol Levante. Intitolato Cuore di Tokyo, la rassegna dal 5 al 10 luglio sfodera per la sezione danza ben tre appuntamenti in prima nazionale.

Si parte indagando il rapporto tra esseri umani e automi grazie alla compagnia Kakuya Ohashi and Dancers in scenaper la prima volta in Italia con Protocol of Humanity. Sulle coreografie di Ohashi,  allievo di un discepolo di Tatsumi Hijikata, lo spettacolo ispirato agli scritti di fantascienza di Satoshi Hase si sviluppa nella forma del terzetto, accompagnato dalle musiche di Tomohito Wakui.

Debutto italiano anche per il giovane Ryu Suzuki, formatosi alla londinese Rambert School per poi lavorare tra le fila dell'omonima compagnia e lavorare con firme del calibro di Akram Khan e Tero Saarinen. Tornato di base a Tokyo, Suzuki è in scena nei suoi due assoli Bue After Rust. Il primo propone una riflessione sulla condizione di essere artista e giapponese mentre il secondo sceglie la ruggine come metafora per affrontare l'evoluzione della materia e il suo deterioramento.

Il tema della malattia è, invece, al centro del lavoro La danseuse malade di Ikuyo Kuroda, coreografa formatasi al Laban Centre di Londra e molto apprezzata in patria, in cui l'autrice vive la scena in prima persona.

Completano il quadro, il laboratorio di danza partecipata condotto dalla giapponese di base a New York Yoshiko Chuma intitolatoSecret Journey, Tipping Utopia into Tokyoe il ciclo di proiezioni  Dansu! Focus Giapponein cui ampio spazio verrà dato all'arte di Kazuo Ohno.

 

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