Sidi Larbi Cherkaoui: Bal Impérial per l’apertura di stagione con il Ballet de Genève
Vienna incontra il Giappone: con "Bal Impérial" Sidi Larbi Cherkaoui reinventa Strauss
10/11/2025
GINEVRA Al Grand Théâtre, la stagione 25/26 di Balletto inaugura il 19 novembre con la compagnia di balletto impegnata nella novità del direttore Sidi Larbi Cherkaoui: Bal Impérial, lavoro nato in occasione dei festeggiameni per il bicentenario della nascita di Johann Strauss figlio su invito del viennese Festival Johann Strauss i. Il programma si completa con una ripresa dello spettacolore Boléro creato nel 2013 da Damien Jalet e Marina Abramović (repliche fino al 25 novembre).
Celebrare il bicentenario della nascita di Johann Strauss figlio con un balletto e non con un'operetta e chiedere al coreografo Sidi Larbi Cherkaoui di cimentarsi con una musica lontana dal suo registro abituale, ispirata al Giappone, suo paese d'elezione. Una vera sfida. Inoltre il suo nuovo Bal impérial si spinge al di là dei codici e dei generi con il coreografo a interrogarsi sulla natura stessa del ballo e del balletto, le radici comuni e le differenze. Un'esplorazione della danza il cui aspetto sociale nasconde uno strumento politico. Perché dietro la musica e il movimento, le tensioni e i conflitti vengono sepolti, l'attenzione ai problemi di una nazione viene distolta e tutto ciò che disturba viene appianato. Valzer o marcia militare, danza o parata, in entrambi i casi la messa in scena e il fascino della manipolazione prevalgono sulla realtà.
Familiari con l'universo creativo del coreografo, tre artisti giapponesi si confronteranno con l'Orchestra della
Suisse Romande, diretta da Constantin Trinks, e con la sua interpretazione dei valzer e delle danze viennesi.
Tsubasa Hori, percussionista di taiko e musica contemporanea, Shogo Yoshii, musicista che ha viaggiato per le campagne giapponesi per studiare la musica folcloristica prima di entrare a far parte del gruppo di percussionisti Kodō (che ha partecipato in Noetic e Ukiyo-e al Grand Théâtre) e Kazutomi Kozuki, cantante dalla presenza singolare, interprete abituale delle creazioni di Sidi Larbi Cherkaoui, in particolare in Ihsane e Ukiyo-e.
Tim Yip, talentuoso artista cinese, noto soprattutto per il suo lavoro di scenografo in film come La tigre e il dragone, ma anche per le sue varie collaborazioni da Bob Wilson ad Akram Khan, firma i costumi e la scenografia. La creazione delle luci è affidata a Jen Schriever, artista americana il cui lavoro sottile e cinematografico sottolinea la dimensione teatrale del linguaggio coreografico di Cherkaoui. Tutti insieme, riproporranno questo confronto culturale tra Oriente e Occidente, tra passato e presente, in cui Cherkaoui svilupperà una danza fluida, violenta ma anche sensibile, di fronte al valzer, volto musicale dell'Europa imperialista di oggi e di un tempo.
Nella prima parte, l'OSR e il Balletto interpretano per la prima volta Boléro che il coreografo franco-belga Damien Jalet, artista associato al Grand Théâtre de Genève, ha firmato insieme a Sidi Larbi Cherkaoui e l'artista Marina Abramović nel 2013 per l'Opéra di Parigi.
Sul gigantesco crescendo di Ravel, i ballerini vestiti di nero girano e si ribaltano, raddoppiati da un gigantesco specchio posto dietro loro. I mantelli neri cadono e iniziano una danza macabra tantrica, di una potenza viscerale, alla quale solo la morte può dare il colpo di grazia di una dissoluzione nel nulla, la gioia perfetta, il nirvana, la consumazione totale.
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