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Gran Gala di Danza a Caracalla

21/07/2023
Gran Gala di Danza a Caracalla
"Il Corsaro", Susanna Salvi, Medora e Alessio Rezza, Conrad (ph. Fabrizio Sansoni)

ROMA Per la chiusura della programmazione danza del Caracalla Festival 2023 domenica 23 luglio il Gran Gala di Danza (h. 21) con ospiti internazionali, Maia Makhateli e Jacopo Tissi ad affiancare le étoiles Teatro dell'Opera di Roma Alessandra Amato, Rebecca Bianchi, Susanna Salvi e Alessio Rezza, i primi ballerini Claudio Cocino e Michele Satriano, i solisti e il Corpo di Ballo. Le musiche sono eseguite dall’Orchestra del Teatro dell’Opera di Roma diretta da Alvise Casellati.Precede il Gala la stessa sera la dimostrazione degli Allievi della Scuola di Danza al Teatro del Portico (h 19), nuovo spazio creato per il cartellone ‘Off’ del Festival, ricavato grazie alla riapertura del Tempio di Giove, tornato visitabile dopo decenni.

Per il Gran Gala di Danza, sul grande palcoscenico delle Terme arrivano altri due ospiti internazionali: Maia Makhateli e Jacopo Tissi. Sono proprio loro ad aprire la serata. Accompagnati dalle ballerine soliste e del Corpo di Ballo della Fondazione capitolina danzano il ‘Grand Pas’ dal secondo atto di Paquita, per la coreografia di Petipa ripresa da Eleonora Abbagnato e Gillian Whittingham.

Il programma si compone poi di passi a due da Il Corsaro firmato da José Carlos Martínez (interpreti Susanna Salvi e Alessio Rezza) e Il lago dei cigni di Petipa (interpreti Maia Makhateli e Jacopo Tissi), dal pas de deux tutto al maschile da Proust ou les intermittences du coeur di Petit, ripreso da Luigi Bonino (interpreti Michele Satriano e Giacomo Castellana) e dall’assolo di Alessandra Amato che danza La morte del cigno di Michel Fokine, ripresa da Eleonora Abbagnato. Il gran finale è affidato alle note e al ritmo incalzante del Bolero di Ravel con la coreografia creata da Krzysztof Pastor nel 2012. Il Bolero occupa un posto speciale nella storia della musica e della danza, e la versione ballettistica che ha segnato la storia e ancora oggi si pone come un’icona è quella leggendaria di Maurice Béjart. Da sempre il Bolero è stato concepito “in cerchio” generalmente con un tavolo rotondo al centro del palcoscenico su cui danza un solista, donna o uomo, e gli altri ballerini tutti intorno. Pastor sceglie di usare un ampio spazio rettangolare e di affidare l’esecuzione del suo Bolero a un uomo e a una donna, una coppia principale che in questo caso è formata da Rebecca Bianchi e Claudio Cocino, con un corpo di ballo che li ingloba e li rilascia.

 

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