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Bolzano Danza festeggia 40 anni di vita

07/05/2024
Bolzano Danza festeggia 40 anni di vita
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BOLZANO Quattro dedcadi di ininterrotta programmazione per un'indangine a tutto tondo della danza di oggi. Bolzano Danza Festival festeggia il traguardo dei quarant'anni con un'edizione semplicemente denominata "40", dal 12 al 27 luglio al Teatro Comunale di Bolzano e in molti altri luoghi cittardini.

Più di trenta spettacoli, che dal palcoscenico si irradiano verso piazze, giardini, musei e montagne, nel programma festoso pensato da Emanuele Masi, che saluta così il suo pubblico al termine dei suoi 15 anni da direttore artistico del Festival Bolzano Danza.

Apertura il 12 luglio nella Sala Grande del Teatro Comunale con l’attesissima nuova produzione della Gauthier Dance/Dance Company Theaterhaus Stuttgart, “Principal guest company” di Bolzano Danza. In prima ed esclusiva italiana sul palco del Teatro Comunale ELEMENTS, lavoro basato sui quattro elementi della natura affidati ciascuno a un coreografo di fama: il Fuoco a Sharon Eyal, l’Acqua a Andonis Foniadakis, l’Aria a Louise Lecavalier e la Terra a Mauro Bigonzetti.

Chiusura con il collettivo più trendy del momento, (LA)HORDE alla guida del Ballet national de Marseille con due recite, il 26 e 27 luglio in prima ed esclusiva italiana, di Age of content, lavoro che ha conquistato il pubblico all’ultima Biennale de la Danse di Lione. “Compagnia Associata” al Festival per il triennio 2022-2024, (LA)HORDE firma un lavoro dirompente sui confini porosi tra mondo reale e virtuale. Qui Marine Brutti, Jonathan Debrouwer e Arthur Harel esplorano gli stati ibridi del corpo e dell'anima, attraversando diversi universi in cui i segni hanno la precedenza sulla realtà della Generazione Z. Uno spettacolo misterioso, sorprendente e a volte ipnotico, in cui ciascun danzatore del Ballet de Marseille trova il proprio posto nella ricerca di una nuova identità.

Nell’edizione celebrativa del quarantennale non potevano mancare alcune figure artistiche divenute centrali nella programmazione degli ultimi anni come Rachid Ouramdane, Michele Di Stefano, Alessandro Sciarroni, Olivier Dubois, Maud Le Pladec, Mattia Russo e Antonio de Rosa (Kor’sia), e attesi ritorni come Maguy Marin, Michele Abbondanza e Antonella Bertoni, nuovamente al Festival con i loro ultimi progetti o con brani che hanno segnato la storia, anche accompagnati dall’Orchestra Haydn di Bolzano e Trento per l’esecuzione delle musiche.

Autore di memorabili serate del Festival con i travolgenti Tragédie, Les Mémoirs d’un Seigneur, 7x Rien, Tropismes, My Body of Coming forth by day, Pret à baiser/Sacre #1, Olivier Dubois torna il 23 luglio con la prima assoluta di For Gods Only /Sacre #3, sua terza riscrittura del Sacre du Printemps di Igor Stravinsky, lavoro commissionato da Bolzano Danza su musica eseguita dall’Orchestra Haydn con un organico di 95 orchestrali diretti da Timothy Redmond al cui cospetto vi è la sola étoile del Ballet de l’Opéra de Paris Marie-Agnès Gillot.

Di Alessandro Sciarroni il Festival accoglie la prima assoluta di U. (un canto), lavoro per sette performers nel quale il coreografo marchigiano, Leone d’Oro della Biennale di Venezia, esplora il mondo della tradizione italiana della coralità di ispirazione popolare dalla metà del secolo scorso ai nostri giorni. Coprodotto da Bolzano Danza nell’ambito della rete RING con il Festival d’Automne di Parigi e Dance Reflections by Van Cleef and Arpels, U. (un canto) è una performance musicale, contraltare allo Schuhplattler tirolese del celeberrimo Folk-S (Casa della Cultura, 24 luglio).

Michele Di Stefano, più volte ospite al Festival e guest curator della sezione Outdoor dell’edizione 2019, ha firmato un nuovo lavoro per il CCN-Ballet de Lorraine dal titolo Sierras, una declinazione dei suoi studi “metereologici” sul movimento spaziale per 23 straordinari danzatori della compagnia d Nancy presentato al Teatro Comunale in dittico con l’esplosivo Static Shot di Maud Le Pladec, in prima nazionale il 15 luglio.

Maguy Marin, figura di riferimento da oltre quarant’anni della danza d’oltralpe e mondiale, torna con due suoi lavori miliari interpretati dalla MM Contemporary Dance Company di Michele Merola: in prima nazionale la sua versione tutta al femminile della Grosse Fugue di Beethoven eseguita dai Solisti dell’Orchestra Haydn e l’iconico Duo d’Eden. Nella stessa serata anche la creazione di Adriano Bolognino per la compagnia emiliana Skrik ispirata all’Urlo di Edvard Munch (16 luglio, Casa della Cultura).

Tra le esperienze che hanno maggiormente segnato i quindici anni di direzione di Emanuele Masi va ricordata l’edizione 2020 del Festival in piena pandemia. Nacque, causa distanziamento, il progetto artistico EDEN: una danza per un solo spettatore immerso nella grande sale del Teatro Comunale. Per il quarantennale viene riproposto Eden-selon Rachid, l’assolo ideato da Rachid Ouramdane e interpretato da Annie Hanauer, questa volta per un pubblico collettivo, nella stessa sala di quattro anni fa (Teatro Comunale, 13 luglio).

Nell’ambito della collaborazione di Bolzano Danza con la 9^ Biennale Gherdeina il pubblico del Festival è invitato a un’escursione in Val Gardena (a Dantercepies/Passo Gardena) sabato 13 luglio (in caso di maltempo il 14 luglio) per la performance-scalata curata dalla norvegese Helle Siljeholm a 2300 mt di altitudine dal titolo The Sea Of Rocks.

La danza contemporanea italiana è rappresentata da numerosi artisti/artiste a partire da Michele Abbondanza e Antonella Bertoni con l’ultima produzione Femina; Luna Cenere con la novità Mercurio; Claudia Catarzi con 14.610; Stefania Tansini con La grazia del terribile, Camilla Monga con il lavoro per tutta la famiglia Riflessi e la compagnia Parini Secondo con il site specific Speeed e la novità per il palcoscenico Hit, CollettivO CineticO con Omus.

Programma completo su www.bolzanodanza.it

 

 

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