LUGANO Domenica 27 marzo alle ore 16.00 sul palco del LAC il Ballet du Grand Théâtre de Genève presenta Wahada (La Promessa), coreografia di Abou Lagraa, la prima del coreografo francese per la compagnia svizzera, la cui danza è un mélange di classicismo, energia urbana ed espressività contemporanea.

Artista audace, capace di sottolineare la sensualità dei danzatori, Lagraa è fautore di una danza poetica e al tempo stesso 'fisica', che esalta la virtuosità come l'unicità di ciasun danzatore. In Wahada sono coinvolti tutti i 22 ballerini della compagnia accompagnati dalla  mozartiana Messa in do minore, opera composta dal salisburghese come mantenimento della promessa (a cui il titolo rimanda: Wahada in arabo signfica promessa) rivolta nella speranza che Costanza, donna da lui amata di un amore profondo, ritornasse in salute per divenire sua sposa. 

Il coreografo francese crea una danza articolata tra fluidità e virtuosismo, compone un viaggio spirituale in cui i corpi diventano musica, trasportati dalla Messa di Mozart. Wahada è la promessa di un respiro comune, di un respiro armonioso, in cui la libertà dei corpi agisce come un balsamo che ci inebria della sua semplicità. La promessa di una poesia scritta sui corpi dei danzatori. "Ho voluto come iniettare la musica nei corpi dei danzatori - spiega Lagraa - senza essere d'altro canto il contre-temps della partitura: la danza resta a fianco, ma si serve della musica".

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