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Al Nazionale David Parsons con la sua compagnia

e qualche sorpresa per il pubblico milanese

Di Maria Luisa Buzzi 20/02/2019
Al Nazionale David Parsons con la sua compagnia
Al Nazionale David Parsons con la sua compagnia
MILANO Robusto, atletico, industrioso, entusiasta: il fare danza di David Parsons ingloba tutte queste caratteristiche. Uno stile che conquista, comunicativo il suo, sprizzante di energia sempre alta e implacabile per tutta la durata degli spettacoli.

Amatissimo dal pubblico italiano – merito anche delle ricorrenti apparizione televisive – David Parsons ha una lunghissima carriera alle spalle con oltre settanta coreografie realizzate. La sua compagnia fondata a New York nel 1985 insieme al disegnatore luci Howell Binkley, ancora oggi al suo fianco, è una fucina creativa indefessa animata da eccellenti danzatori selezionati in ogni angolo del mondo.

A Milano è atteso al Teatro Nazionale dall'1 al 3 marzo con pezzi recenti del suo repertorio e coreografie diventate ormai dei cult come Caught, un'esplosione di salti avvolta in luci stroboscopiche creata nel lontano 1982 ora consegnata a nuovi danzatori. E sarà propria la beniamina del pubblico italiano Elena D'Amario - Vincitrice del Premio D&D 2017 e guest artist della compagnia - a danzarlo nelle tre recite al Nazionale.

Il programma si apre con Round My World, brano del 2012 ispirato al coreografo dalla forma geometrica del cerchio costruito su un pezzo per violoncello solo, digitalizzato e in loop, di Zoe Keating. "La considero una coreografia/manifesto - ha dichiarato Parsons - in cui la naturale bellezza della danza si dispiega nei corpi dei sette interpreti". 

Segue Hand Dance, un altro pezzo famoso dell'artista statunitense: una danza “per 10 mani”, così la definisce, articolata nel buio su una colonna sonora di ispirazione jazz di Kenji Bunch.

Chiude la prima parte l’unica coreografia della serata non realizzata da Parsons. Si tratta di Eight Woman, commissione al coreografo e fotografo americano Trey McIntyre. Da qualche tempo infatti Parsons incoraggia e sostiene giovani autori: Trey McIntyre è quello scelto per la stagione in corso, che ha ideato una coreografia per celebrare il femminile ispirato dalla musica e dalla biografia di Aretha Franklin.

La ripresa dopo l’intervallo porta verso atmosfere musicali lontane: Microbust, coreografia del 2018, nuova per il pubblico milanese, vede quattro danzatori librarsi sulla musica classica indiana per tablas (tamburi tradizionali) di Avirodh Sharma. "Microbust - confessa Parsons - è una creazione particolare, lontana dal mio stile. Capita a tutti di non sentirsi in vena di creare, di sentirsi bloccati e quando mi succede, mi dico: "David cambia metodo!" e così è stato per questo pezzo. Grazie all'incontro con un suonatore di tablas in sala prove ho immaginato movimenti nuovi per i miei danzatori. Ne è nata una coreografia di scatti, sincopata, un po' meccanica per niente lineare come solitamente appare il mio stile. Da qui il titolo, Microbust, il fenomeno atmosferico della microraffica discendente, una sorta di violento e improvviso colpo di vento simile a una tromba d'aria. Ecco, così è anche la mia coreografia!"

Segue un breve pezzo non annunciato in precedenza dal titolo  Reflections danzato da Abby Silva Gavezzoli, storica danzatrice della compagnia che ha deciso di lasciare le scene. "E' stata - spiega Parsons - quattordici anni con noi in compagnia, nella nostra grande famiglia. Ora vive in Italia (il cognome del marito è  Gavezzoli) così ho pensato per le date milanesi di dedicarle questo pezzo. Ho scelto come musica Il Chiaro di luna di Claude Debussy e vestirà costumi disegnati dalla Maison Missoni".

Chiusura fantasiosa e jazzata con Whirlaway, coreografia che immerge il pubblico nella musica di New Orleans e in quattro famose canzoni del leggendario pianista Allen Toussaint: Going Down, Yes We Can, Play Something Sweet e appunto Whirlaway. Sette danzatori intenti a sprigionare un ottimismo contagioso e a divorare il palcoscenico con memorabili grand jetés.  

www.teatronazionale.it

Info biglietti tel.02.00640888
prevendite: ticketone.it 

 

Tutte le foto del servizio sono di Lois Greenfield

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