Les Etoiles pour homme a Ravenna Festival
01/07/2025
RAVENNA Il 13 luglio Ravenna Festival chiuderà con la serata di danza Les Étoiles pour homme. Contrariamente a quanto sostenuto dal George Balanchine - "il balletto è donna" - l'impresario italiano Daniele Cipriani prova a dimostrare che nel terzo millennio la danza è "uomo" immaginando un Gala esclusivamente maschile.
Calcheranno il palcoscenico del Pala De André la stella internazionale Sergio Bernal (Sergio Bernal Dance Company), Davide Dato (Opera di Stato di Vienna), Lloyd Knight (Martha Graham Dance Company), Matteo Miccini e David Moore (Balletto di Stoccarda), Sasha Riva e Simone Repele (Riva&Repele), nonché Tatianna Youbetyabootskaya (al secolo Andrea Fabbri, unico danzatore italiano della troupe en travesti Les Ballets Trockadero de Monte-Carlo). Con loro, i danzatori della MM Contemporary Dance Company (Lorenzo Fiorito, Mario Genovese, Nicola Stasi, Giuseppe Villarosa). In alcuni momenti dello spettacolo suoneranno dal vivo tre straordinari musicisti: il violinista Andrea Obiso (primo violino dell'Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia), il violoncellista Alessio Pianelli, e il chitarrista Daniel Jurado.
Lloyd Knight danzerà Lamentation che la madre della modern dance Martha Graham creò per sé stessa nel 1930 e che finora aveva visto solo interpreti femminili. Knight è infatti il primo uomo a interpretare questo brano storico. Racchiuso in un costume somigliante a una crisalide, il danzatore non si rassegna alla prigionia della sua condizione; ne uscirà una farfalla, un'anima libera dai confini del corpo? Un tema, la libertà, che Knight tocca con accenti politici in Complete the Revolution di Christopher Wheeldon, danzato sul celebre discorso "Jobs and Freedom" che fu pronunciato dall'attivista per i diritti degli afroamericani, John Lewis, in occasione della Marcia su Washington del 1963. A Ravenna questo assolo viene presentato in forma teatrale per la prima volta.
Matteo Miccini e David Moore sono i protagonisti di Chant du compagnon errant, piece di Maurice Béjart sull'omonimo ciclo di Lieder di Mahler che descrive il viaggio della vita alla ricerca del proprio destino. Riva&Repele sono interpreti di coreografie da loro firmate con la prima europea di Life is Beautiful e una prima assoluta sul passo a due del "Cigno Bianco" tratto dal Lago dei Cigni di Ciaikovsky.
Suite of Dances di Jerome Robbins vede protagonista Davide Dato. Il pezzo composto su quattro movimenti tratti dalle Suite per violoncello di J.S. Bach, suonate dal vivo da Alessio Pianelli nacque per il grande Mikhail Baryshnikov.
Sergio Bernal torna al Festival con un brano iberico, Farruca a dos, accompagnato da DanielJurado alla chitarra (il brano è una prima assoluta), insieme a Rodin, assolo ispirato a Il Pensatore, opera emblematica dell'artista francese; qui Bernal infonde del soffio vitale la scultura che rappresenta il pensare umano.
Armoniosa Unità è la nuova versione, commissionata per Les Étoiles pour homme, di una coreografia di Michele Merola ed Enrico Morelli. Accompagnati dalla splendida Ciaccona di Bach, eseguita dal vivo da Andrea Obiso che suona un Guarneri del Gesù, i quattro interpreti danzano la possibilità di percorrere, in unione e anche nella diversità, una strada che porti al bene comune.
Al volo degli uccelli, da sempre simbolo di libertà, allude anche, in prima italiana, Kiss a crow, di Marco Goecke. Qui il pennuto non è un cigno, bensì un corvo, una cornacchia forse (danza Matteo Miccini). E' un cigno vero, spennacchiato, quello interpretato, a chiusura del gala, dal "Trock" Youbetyabootskaya/Fabbri nella parodia de La morte del cigno di Mikhail Fokine.
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