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Oriente Occidente Dance Festival annuncia Morau come curatore associato alla direzione Cis

Di Maria Luisa Buzzi 14/09/2025
Oriente Occidente Dance Festival annuncia Morau come curatore associato alla direzione Cis
Lanfranco Cis e Marcos Morau

ROVERETO La 45esima edizione di Oriente Occidente Dance Festival si è chiusa ieri con Circus Baobab e la partecipazione collettiva - Teatro Melotti sould out - allo spettacolo dei danzatori ganesi dalle acrobazie vertiginose. Ma il Festival ieri ha anche annunciato le novità per il futuro: Marcos Morau diventa curatore associato e affiancherà Lanfranco Cis alla direzione artistica. La scelta nasce da un legame profondo e decennale tra il coreografo spagnolo – oggi tra le voci più influenti della scena internazionale – e Oriente Occidente, e che segna l’inizio di un nuovo capitolo per l’istituzione culturale roveretana. 

Era il 2015 quando Morau e la sua compagnia La Veronal presentavano per la prima volta in Italia lo spettacolo Voronia, proprio a Rovereto. Un lavoro ispirato all’Inferno dantesco e al pensiero di Sant’Agostino che mise in scena una discesa nell’oscurità dell’animo umano. Fu un debutto memorabile, che rivelò al pubblico italiano l’estetica potente e visionaria di Morau, destinata a lasciare un segno nella danza contemporanea.

Negli anni, la relazione tra Morau e Oriente Occidente si è fatta sempre più solida, fino a diventare un appuntamento atteso e riconoscibile. Tra i momenti più significativi di questo percorso condiviso, spicca il 2020: anno della pandemia e dei 40 anni di Oriente Occidente. In quell’edizione straordinaria, tra le rare finestre di apertura dei teatri, Sonoma – nuova creazione di La Veronal – inaugurava il Festival e otteneva il nostro Premio D&D come miglior produzione dell'anno. Un’opera rituale e potente, un grido che diventava respiro, un inno di libertà che ha poi girato tutta Europa con oltre 100 repliche, portando con sé il nome di Oriente Occidente accanto a importanti co-produttori internazionali.

Questo nuovo ruolo affidato a Morau rappresenta dunque un naturale sviluppo di una storia già scritta a più mani. In perfetta sintonia con il payoff storico del Festival – incontro di culture – e con la tradizione di una direzione artistica condivisa, oggi Oriente Occidente rinnova la propria vocazione al dialogo tra prospettive diverse, capaci di generare visioni comuni.

Dopo 45 anni di attività, Oriente Occidente si conferma un punto di riferimento per la danza contemporanea in Italia e in Europa, pronto a guardare al futuro con nuove energie e una direzione artistica che si apre ancora una volta alla collaborazione, alla contaminazione, all’incontro.

 

 

 

 

 

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