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"Non essere. Una tentazione" di Luca Veggetti

al Teatro del Buratto dal 22 gennaio per If, Festival internazionale del Teatro di immagine e figura

Di Valentina Bonelli 19/01/2016
"Non essere. Una tentazione" di Luca Veggetti
"Non essere. Una tentazione" di Luca Veggetti

MILANO - Per la IX edizione di If, Festival internazionale del Teatro di immagine e figura, il Teatro Verdi di Milano ospita 3 repliche di Non Essere. Una tentazione. Lo spettacolo, con testo dello scrittore Luca Scarlini, è firmato per regia, coreografia e dispositivo scenico dal coreografo Luca Veggetti, che ne è anche interprete insieme a Stefania Tansini. Musiche originali di Claudio Aralla, la locandina vede autrice di marionette e oggetti scenici l’artista giapponese Moe Yoshida.

Focalizzato su Faust e la sua sete di conoscenza, nonché sulla sua eterna insoddisfazione, lo spettacolo prende spunto dal Doctor Faustus di Christopher Marlowe, una delle opere più profonde e vertiginose sulla natura umana. Il teatro di figura è qui da intendersi come teatro totale - spiegano gli autori - una forma che cerca il suo equilibrio espressivo nella complessa rete di relazioni e analogie tra movimento, figura, suono, voce, luce e spazio. 

Premette il drammaturgo Luca Scarlini: “Non essere, una tentazione lavora su temi del Doctor Faustus di Christopher Marlowe, interrogazione incalzante sulla natura dell’uomo e sulla esistenza di Dio. Un povero burattino-Faust sperso nell’universo incommensurabile sfida continuamente la ricerca di un senso del suo esistere, venendo sempre frustrato nei suoi sforzi, eppure continuando disperatamente ad agire, in attesa del prossimo scacco. Nel frattempo urla o borbotta, esperisce tutti i gradi verbali della protesta contro il suo stato, ma non ottiene altro risultato che l’ascolto della sua stessa voce.”

Negli intenti del coreografo Luca Veggetti: “Lo spettacolo esplora in dieci quadri l’idea di Io diviso contenuta nel testo di Luca Scarlini da Marlowe. In scena, una marionetta a bacchette che ricorda come tecnica quelle di un certo teatro asiatico, è emblematica del personaggio di Faust. Essa è connessa al corpo della danzatrice che la manovra in modo che li si identifichi a volte come un cosa sola, così come in altre situazioni, attraverso l’uso della luce, la figura della marionetta possa invece esistere come un’entità isolata. In entrambi i casi, il movimento che ne scaturisce ha la densità e la qualità di una danza. La seconda presenza umana in scena è quella di un anonimo e inquietante assistente/manovratore: la sua funzione è al tempo stesso di moltiplicare il rapporto fisico e drammaturgico tra chi manovra e chi è manovrato, relazionandosi in questo caso alla figura della danzatrice, così come di riallestire e ridefinire lo spazio quadro per quadro. Ciò avviene attraverso le diverse configurazioni che l’unico elemento scenico può assumere: una oggetto/pedana sonorizzato che, captando il movimento prodotto su di esso, lo trasforma in suono e musica in tempo reale. Un progetto sonoro che determina la drammaturgia e la natura del linguaggio scenico.”

Al centro della scena le creazioni dell’artista Moe Yoshida, che spiega così l’eleborazione dei suoi personaggi: “Con la marionetta creata per Non essere: una tentazione ho voluto raccontare la tragica storia del Doctor Faustus attraverso la sua stessa struttura, visualizzando in una forma antropomorfa lo stato del suo mondo interiore. La sua anima si trova dentro un percorso di autodistruzione, un ciclo creato dal desiderio frenetico di ottenere qualcosa di assoluto, una ripetizione infinita di distruzione-ricostruzione. Nel suo corpo biancastro che ricorda una torre d’avorio ho evidenziato il serpente della spina dorsale: un tentativo di rappresentare il desiderio di autodistruzione presente in noi, una faccia dell’umanità che, distinguendoci dagli animali, è prova della natura del nostro essere. Ho poi rivestito la spina con forme di profili umani, simboli della presenza dei personaggi che appaiono dentro la storia di Marlowe, fantasmi di amici e parenti del suo mondo interiore: un passaggio concettuale che mi ha permesso di ricreare la complessa struttura della colonna vertebrale. Nella parte della testa, la cui forma ricorda il movimento che hanno le palpebre, si trovano due piume, i loro movimenti sono ispirati da quelli dei neuroni e dalle scintille che ne denotano al natura. Volevo in qualche modo raffigurare i limiti del modo di pensare di Faustus, il sillogismo che spesso caratterizza il suo rapporto con il divino, il rifiuto di una volontà che sta al di fuori della percezione cerebrale.”

 

Non Essere. Una tentazione

Venerdì 22 e sabato 23 gennaio, ore 21.00
domenica 24 gennaio, ore 16.30

Teatro Verdi, Via Pastrengo 16, Milano
Tel: 02 6880038 – 02 27002476 – prenotazioni@teatrodelburatto.it
Prezzi: 20/14/10 euro
http://www.teatrodelburatto.it/teatroverdi

 

 

 

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