Reviews

Gli "Impromptus" di Sasha Waltz & Guests

A Torinodanza il 19 settembre

Di Giuseppe Distefano 16/09/2015
Gli "Impromptus" di Sasha Waltz & Guests
Gli "Impromptus" di Sasha Waltz & Guests

TORINO - Due vaste piattaforme bianche, rialzate e sovrapposte. Una terza frontale, color ambra. Un luogo algido, inclinato, come zattere alla deriva, dove si consumano le relazioni umane, in un fluido, lento e armonioso scorrere di coppie in movimento. Che diventerà aspro e contrastato, coi corpi manipolati e sporcati. Impromptus della coreografa tedesca Sasha Waltz vive del rapporto con l'architettura dello spazio e i Lieder di Franz Schubert, ma senza volerli illustrare con la danza. 

Le note degli Improvvisi e la partitura musicale, intervallati da momenti di assoluto silenzio, fluttuano nell'aria indipendenti dall'energia generata dai sette danzatori, che scompaiono e riappaiono dal pannello frontale e i cui gesti sembrano nascere e dialogare con i suoni del pianoforte. Da questi, però, nelle combinazioni di assoli, duetti e insiemi, affiorano brevi storie. Sono momenti gioiosi, attimi d'intesa reciproca. I danzatori corrono come sospinti dal vento; si uniscono, si distanziano e si ricompattano in blocchi plastici e spettacolari, in intrecci sensuali e speculari. Come quello delle due coppie che fanno scivolare e rotolare il partner lungo tutto il corpo – dalle spalle alle braccia, dai busti ai fianchi alle ginocchia – in acrobazie ardite senza mai toccare il suolo. Sono strette leggere e sollevamenti quasi senza gravità, tra negazioni e scatti di tenerezza, abbracci e fughe, stasi e tensioni.

La coreografia scorre così, con la velocità di una forza centrifuga, fino a che il segno nero del gesso tracciato sulla pedana da una danzatrice avvia una seconda parte dello spettacolo dove emerge l'impronta di quel teatro-danza più espressionista della Waltz.

Se nella prima parte emergeva la danza pura, nel seguito si aggiungono elementi concreti a sostegno di una drammaturgia che allude a un clima di battaglia. Un territorio di scontro psicologico più che fisico. Lo dicono, anche ironicamente, i due danzatori con stivaloni di gomma appesantiti dal liquido dentro il quale camminano e che svuoteranno sulla scena; lo esprime la vernice rossa che cola come sangue sporco a macchiare le pedane e a imbrattare i corpi. E a niente serve lavarsi dentro la vasca d'acqua apertasi da una botola dove due donne indugiano in abluzioni purificatrici. Nel paesaggio da mattatoio finale rimane un ultimo tormentato duetto che suggella una condizione esistenziale di insanabile frattura.

Al fascino iniziale di alcune bellissime composizioni eseguite dagli eccellenti danzatori – anche coautori della creazione, secondo una metodologia di lavoro consolidata di Waltz –, non fa seguito però la forza d'urto che vorrebbe imprimere la seconda parte, dove le tematiche si fanno più esplicite lasciandoci il senso di uno spettacolo costruito come un teorema dimostrativo. Che raffredda le emozioni e non arriva al cuore. 

www.torinodanzafestival.it

Info e biglietteria on-line

tel 0115169555 – Numero Verde 800 235 333
info@torinodanzafestival.it

© Riproduzione riservata

nidplatform-2024amat-scala-2024trinitylaban-2024cbsf-itajoffrey-2024lostmovementartemente-audizioni-2024opus-2024
bolshoi-ballet-2024

Vedi anche...