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Hervé Koubi inaugura il 32esimo festival Civitanova Danza

25/06/2025
Hervé Koubi inaugura il 32esimo festival Civitanova Danza
SOL-INVICTUS (ph Mirabelwhite)

CIVITANOVA Si apre il sipario il 27 giugno sul 32° festival Civitanova Danza dedicato al maestro Enrico Cecchetti.

L’inaugurazione è con il coreografo franco-algerino Hervé Koubi e la sua compagnia che, negli anni, si è guadagnata una fama internazionale combinando danza urbana e contemporanea con immagini potenti, nel segno della sperimentazione. Sol Invictus al Teatro Rossini celebra l’energia vitale che ognuno trova in sé per affrontare le proprie paure e la propria intima essenza. Un’opera energica e vitale che vede in scena diciotto interpreti - provenienti da Francia, Europa, Brasile, Asia, Nord Africa, Stati Uniti - danzare su una creazione musicale di Mikael Karlsson e Maxime Bodson e opere del repertorio di Steve Reich e Beethoven.

Mentre l'esplorazione della memoria personale e delle sue radici algerine era servita come base della Trilogia del Mediterraneo culminata con il travolgente Odyssey, in questo suo ultimo lavoro Koubi affronta temi più universali. Sol Invictus rappresenta un fervente inno al potere unificante della danza, sullo sfondo e in contrapposizione all’insignificanza della nostra esistenza umana nell’Universo. Koubi afferma che l’ispirazione di Sol Invictus è radicata nella sua fascinazione per il Cosmo e per tutte le forme di vita: «La nostra insignificanza e solitudine nell’immensità del Cosmo può essere scoraggiante. Solo accettando la sfida di vivere pienamente, portando luce nella nostra stessa oscurità, può far sì che la nostra esistenza abbia significato e dia realizzazione». E la danza per Koubi non è solo essenziale ma indispensabile, offrendo energia vitale e aiutando nell’affrontare la paura. Ancora una volta Koubi dimostra la sua capacità di mettere insieme un gruppo di danzatori di eccezionale talento, provenienti da tutti gli angoli della terra, creando un insieme eterogeneo per stile e abilità, ma con la capacità di trovare l’unione nella diversità. Questo mix eclettico include hip hoppers, street dancers, ma anche ballerini che hanno sviluppato la propria formazione e routine in luoghi estremi come l’Amazzonia e la Siberia.

«Sol Invictus – prosegue Hervé Koubi - ovvero come prendersi gioco della morte danzando. Celebrare, attraverso la danza, questa energia vitale che dobbiamo trovare dentro di noi per affrontare le nostre paure, per affrontare noi stessi. Desidero riscoprire attraverso ‘incontri danzati’ questa unione di popoli e culture al di là di ogni considerazione di appartenenza etnica, culturale o religiosa. La danza riunisce e unisce. La danza va oltre i confini umani e geografici, va oltre i confini dei codici del balletto e della danza contemporanea e urbana. Sol Invictus è un’opera generosa, illuminata dall’energia vitale dei miei ballerini. La partitura musicale di Sol Invictus è composta dalla combinazione di composizioni originali di Maxime Bodson e Mikael Karlsson e da estratti dalla Settima Sinfonia di Beethoven e dalle Quattro Sezioni di Steve Reich. Musica che esprime principalmente speranza».

 

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