Addio a Pierre Lacotte, ballerino e ricostruttore dei balletti del XIX secolo
10/04/2023
PARIGI Il mondo della danza piange Pierre Lacotte. Il grande ballerino francese, coreografo e ricostruttore del repertorio si è spento oggi, lunedi 10 aprile, all'età di 91 anni. Era nato nel 1932 e si è formato alla Scuola di Balletto dell'Opera di Parigi sotto la guida di Gustave Ricaux. Entrato nel Corps de ballet nel 1946, viene nominato Premier Danseur nel 1951. Ha danzato il grande repertorio a fianco di Yvette Chauviré, Lycette Darsonval e Christiane Vaussard.
Nel 1954 una delle sue prime coreografie, La Nuit est une sorcière musicata da Sydney Bechet, vince un premio della televisione belga che lo spinge a lasciare l'Opéra di Parigi per dare libero sfogo alla sua creatività come coreografo. Nel 1955 fonda la sua compagnia, Les Ballets de la Tour Eiffel, in cartellone al Théâtre des Champs-Élysées (i suoi lavori includevano Solstices - con musiche di Daniel Wayenberg, Gosse de Paris - con musiche di Charles Aznavour e Concertino - con musiche di Vivaldi). Allo stesso tempo ha continuato a perseguire una carriera come interprete. È stato invitato a ballare al Metropolitan Opera di New York con Melissa Hayden; ha anche fatto apparizioni come ospite a Londra e ha collaborato con Violette Verdy nei paesi del Benelux, nella Germania occidentale e in Svizzera.
Richiesto nel mondo per lavori su commissione Lacotte ha ideato Such Sweet Thunder (Duke Ellington) a Berlino nel 1959, la coreografia di Hippolyte et Aricie (Rameau) al Festival du Marais nel 1960 e Il Combattimento di Tancredi (Monteverdi) per il Festival di Aix del 1961. Nel 1963 divenne direttore dei Ballets des Jeunesses Musicales de France durante i quali creò numerose opere, tra cui Biforcations, Hamlet, Penthésilée e la Voix (in collaborazione con Édith Piaf).
Nel 1968, mentre stava scrivendo un libro sul balletto romantico, si imbatté in alcuni documenti relativi alla produzione de La Sylphide di Philippe Taglioni del 1832 che gli permisero di rimettere in scena l'opera. Inizialmente prodotta per la televisione (nel 1971), La Sylphide è stata infine rappresentata sul palco, dopo che l'Opera di Parigi ha chiesto al coreografo di presentare il titolo a Palais Garnier. La prima ha avuto luogo il 9 giugno 1972 con Ghislaine Thesmar e Michaël Denard che avevano originariamente ballato i ruoli principali nel 1971. Pierre Lacotte ha continuato a rimettere in scena La Sylphide a Tokyo, Buenos Aires, Praga, New York, Monte Carlo, Novosibirsk, Roma, Helsinki, Rio de Janeiro e, più recentemente, alla Scala di Milano (2005) e al Canton Ballet (2007). D'ora in poi considerato lo “specialista” della ricostruzione di balletti del repertorio romantico, rimise in scena Coppélia e ripropose il pas de six de La Vivandière (Arthur Saint-Léon), insieme al pas de deux di Papillon (l'unica coreografia di Maria Taglioni) per l'Opera di Parigi e il Kirov Ballet di San Pietroburgo. Ha anche ripreso La Fille du Danube di Philippe Taglioni per il Théâtre Colón di Buenos Aires; Giselle di Jean Coralli e Jules Perrot (con scene e costumi basati sulla produzione originale del 1841) per il Ballet du Rhin, Les Ballets de Monte-Carlo e il Ballet National de Nancy; Nathalie ou la laitière suisse (Taglioni) per Ekaterina Maximova e il Balletto Classico di Mosca (1980); Marco Spada, da Joseph Mazilier, per Rudolf Nureyev all'Opera di Roma nel 1981, all'Opera di Parigi nel 1984, al Bolshoi di Mosca nel 2013; La Gitana (Taglioni) al Balletto di Varsavia (1993); L'Ombre (Taglioni) al Ballet National de Nancy (1993); Le Lac des fées (Taglioni) alla Staatsoper di Berlino (1995); Il lago dei cigni (Petipa e Ivanov) a Nancy (1998), La Fille du Pharaon (Petipa) al Teatro Bolshoi di Mosca (2000), Lo schiaccianoci (Petipa e Ivanov) all'Opera di Atene (2000) e Paquita (Mazilier e Petipa) all'Opera di Parigi (2001).
Nel 2002 ha rimesso in scena la sua versione di Coppélia per lo Shanghai Ballet. Nel 2006, su invito del Teatro Mariinsky, ha presentato una nuova produzione del balletto Ondine di Jules Perrot.
Nello stesso anno, ha creato una nuova versione coreografica de La fille du Danube per il Tokyo Ballet. Inoltre, ha anche rimesso in scena le opere di Mikhail Fokine: le danze polovesiane del principe Igor per i Ballets de Monte-Carlo (1986), L'Uccello di fuoco per la Scuola dell'Opéra de Paris (nel 1991 e 2000) e Le Spectre de la rose per il Ballet de l'Opéra (1997). Nel 1985, dopo aver insegnato sia al Conservatoire National Supérieur che all'Opéra di Parigi, Pierre Lacotte insieme a Ghislaine Thesmar diventa condirettore dei nuovi Ballets Monte-Carlo. Lascerà la compagnia nel 1988 per entrare a far parte del Balletto dell'Opera di Verona. Dal 1991 al 1999 è stato direttore artistico del Ballet National de Nancy et de Lorraine. Commandeur des Arts et Lettres, è stato coautore (con Jean-Pierre Pastori) del libro Tradition (Éditions Favre, 1987).
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