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Tre giorni all’Auditorium con Les Étoiles

06/03/2024
Tre giorni all’Auditorium con Les Étoiles
Alessandro Frola (ph. Ezio Bevere)

ROMA Il gala internazionale di danza Les Étoiles, diretto da Daniele Cipriani, si amplia ancora: quattro spettacoli in tre giorni all'Auditorim Parco della Musica di Roma - il 15, 16 (doppio spettacolo) e 17 marzo - con le stelle del balletto mondiali. 

Un ventaglio di danzatori eccellenti provenienti da tre continenti diversi - Asia, Europa, Americhe – tra cui alcuni ‘beniamini’ del pubblico dell’evento, diventato un cult nella capitale. Tornano a danzare a Roma il virtuoso kazako Bakhtiyar Adamzhan, Sergio Bernal (il 15 e 16), Maia Makhateli, Daniil Simkin, Tiler Peck (vedi cover story n. 315 marzo/aprile 2024) con il compagno Roman Mejia del New York City Ballet. 

Gradito ritorno a Les Étoiles anche per Alessandro Frola dell’Hamburg Ballett, mentre new entries di quest'edizione sono i cubani Claudia García Carriera e Dani Hernández, e ancora l’ex Principal dell’English National Ballet Isaac Hernández e la stella fiorentina della Compañía Nacional de Danza di Madrid, premio D&D 2023, Giada Rossi.

Sul programma si conosco già molti pezzi, celebri passi a due del repertorio a partire da Bella addormentata danzato da Giada Rossi con Alessandro Frola, e da Spartacus di Grigorovich danzato con Bakhtiyar Adamzhan. Claudia García Carriera e Dani Hernández renderanno omaggio alla "grande signora" cubana della danza con i cavalli di battaglia dell'Alonso, le sue versioni di Giselle e de Il Lago dei Cigni .

Tiler Peck e Roman Mejia "elettrificheranno" il palcoscenico con iconici lavori di Balanchine: Who Cares? e Tchaikovsky Pas de Deux. La sera del 16 marzo, invece, la coppia americana interpreterà This Bitter Earth di Christopher Wheeldon, con i costumi originali dello stilista Valentino.

Oltre all'étoile a sorpresa, la cui identità verrà svelata soltanto alla vigilia del gala, Les Étoiles vede la partecipazione straordinaria di Lutz Förster, interprete per oltre 40 anni dei lavori di Pina Bausch e già direttore artistico del Tanztheater Wuppertal - Pina Bausch. Förster offrirà la sua personale versione, nella lingua dei segni, della canzone The Man I Love e che fu integrata nel celebre lavoro Nelken (1982) di Pina Bausch. Il "danzattore" tedesco verrà raggiunto in palcoscenico dagli altri protagonisti maschili del gala, a cui Förster stesso insegnerà i "segni", sicché il pubblico assisterà a un momento magico in cui ciò che nasce dal linguaggio dei segni dei non udenti diventa un'elegante coreografia.

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