Guarda caso i francesi hanno tirato fuori la questione proprio ora. Perché stasera, 29 maggio, il Théatre des Champs Elysées celebra il centenario con la "Sagra" di Stravinsky danzata nella versione Hodson-Archer con l’orchestra e il corpo di ballo del Mariinskij di San Pietroburgo.

Dunque la Sacd, la societé des auteur et compositeurs dramatiques, ha deciso che i diritti d’autore devono essere riconosciuti agli eredi Nijinskij, cioè alla figlia Tamara che stasera, a 93 anni, sarà in sala al Théatre des Champs Elysées, e a Vaclav Markevitch, figlio di Kyra, la sorella maggiore, e del compositore Igor’ Matkevitch.  E a loro andranno i diritti delle rappresentazioni del "Sacre" in programma da stasera a Parigi, mentre su Le Monde Corinna Honvault, della Sacd, tuona contro la “spoliation intellectuelle” realizzata da Kenneth Archer e Millicent Hodson, che 25 anni fa con un lavoro di ricerca decennale hanno resuscitato il "Sacre" perduto.

Vien da obbiettare almeno un paio di cose. Per 25 anni la critica mondiale si è divisa e ha discusso sulla autenticità della ricostruzione di Hodson e Archer. Riconoscere i diritti a Nijinskij non vuol forse dare il crisma di autenticità al lavoro dei due inglesi? Che autorità ha un ente burocratico per distribuire patenti di tal genere? E poi perché proprio ora e non anni fa quando questa versione del "Sacre" entrò nel repertorio  dell’Opéra di Parigi?

Non sarà che, da una parte, i riflettori accesi danno visibilità anche a comprimari desiderosi di pubblicità? Non sarà che ai francesi in fondo brucia che il "Sacre", massacrato 100 anni fa dal pubblico parigino sia stato resuscitato da due anglosassoni? 

Da parte loro Hodson e Archer precisano di avere interessato a suo tempo il legale degli eredi Nijinskij il quale aveva risposto che gli eredi non intendevano avanzare pretese visto che non esistevano documenti di Niìjinskij stesso sul balletto tali da poter affermare l’autenticità del lavoro di ricostruzione.

Adesso che il “fac-simile” ha successo ed è diventato un hit mondiale, tutti ci ripensano, hai visto mai una fettina di torta toccasse anche a me.

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