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Coronavirus: quale impatto sulla danza?

Risponde Matteo Negrin, Direttore Fondazione Piemonte dal Vivo

01/04/2020
Coronavirus: quale impatto sulla danza?
Coronavirus: quale impatto sulla danza?

Lo spettacolo/la cultura in un momento di gravissima crisi sanitaria come quello che stiamo vivendo diventa un settore di "secondo piano" per non dire 'superfluo'. È realmente così?
Penso piuttosto il contrario: mai come in questo momento la necessità di contenuti ulteriori alla mera cronaca (che a tratti prende le forme del bollettino di guerra) ha assunto una centralità nella vita riparata che tutti siamo chiamati a condurre. In questo scenario, al di là della corsa delle istituzioni culturali alla produzione di contenuti accessibili con modalità digitali, la vera sorpresa è stata la risposta degli artisti: compagnie, attori, musicisti hanno dato luogo sul web ad un palinsesto estemporaneo, anarchico e ingovernabile, che rivendicando la priorità dell’arte sulle istituzioni e sulle limitazioni del contingente ha esploso la forza interiore di un comparto in tutta la sua energia vitale. È dunque significativo come, nel momento in cui la routine venga stravolta da un evento eccezionale, i primi ad elaborare strategie alternative siano stati gli artisti, cioè quelli che per lavoro e vocazione maneggiano quotidianamente lo stra-ordinario e lo traducono in gesto artistico a beneficio della collettività. Archiviata l’emergenza sanitaria, sarà importante riconoscere questa centralità al ruolo degli artisti (e dei tecnici) che in questo momento stanno patendo più di altri il peso di questa sospensione forzata delle attività di spettacolo.

Il settore spettacolo quali risorse (non solo economiche) potrà mettere in campo per superare la crisi?
Piemonte dal Vivo, un Circuito ormai da anni attento ad affiancare il comparto sul territorio con risorse ulteriori a quelle meramente finanziarie, ha appena licenziato il bando Corto Circuito, che mette a disposizione delle organizzazioni che operano in Piemonte un sostegno economico e un affiancamento mirato alla inevitabile riorganizzazione conseguente agli impatti dell’emergenza sanitaria in corso.
Il bando, anche alla luce delle criticità contingenti, vuole coniugare il sostegno economico alle programmazioni di quei soggetti del terzo settore che operano sul territorio piemontese nel campo dello spettacolo dal vivo a specifiche azioni di accompagnamento ed empowerment, grazie ai dispositivi Hangar Piemonte e Performing +, il progetto triennale lanciato dalla Compagnia di San Paolo e dalla Fondazione Piemonte dal Vivo con la collaborazione dell’Osservatorio Culturale del Piemonte.
L’obiettivo è quello di implementare e rafforzare la comunità permanente di soggetti che operano nell’ambito delle arti performative, sostenendo un sistema cui si riconosce un ruolo generativo nei processi di sviluppo culturale, sociale ed economico.

Quale impatto sta avendo sulla vostra attività di Piemonte dal Vivo l'epidemia di coronavirus?
In questo momento - come ovunque - la programmazione è sospesa: dall’inizio dello stop al 3 aprile le recite sospese sono circa 200. Come molte istituzioni tradizionali, non eravamo tecnicamente preparati a convertire in modalità smartil nostro lavoro, che non si è mai fermato data le necessità di riprogrammazione di decine di stagioni teatrali. Ciononostante, l’accelerazione digitale che è stata impressa al nostro impianto di lavoro mi suggerisce che questa esperienza ci stia portando a scoprire nuovi orizzonti da cui difficilmente torneremo indietro, principalmente in tema di sostenibilità: è dunque un “imparar facendo” sul fronte digitale, fronte che con qualche colpa avevamo trascurato per anni e che ora si è dimostrato non più ulteriormente rimandabile.

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