Danzatrice di eccezionale bravura, impegnata con compagnie quali Sasha Waltz&Guests, CCNN/Ambra Senatore, Company Blu, Virgilio Sieni, Dorky Park/Constanza Macras, Claudia Catarzi si è dedicata da anni anche alla coreografia, principalmente per lavori solistici da lei interpretati e legati alla composizione in tempo reale. Un corpo solo, ridotto all’essenziale, in uno spazio limitato era la sfida del suo successo 40.000 centimetri quadrati, titolo preso dalla misura della piattaforma su cui danzava mostrando la magnifica capacità del suo corpo di adattarsi all’ambiente con magistrale poesia di movimento.
Ora con il nuovo assolo 14.610 l’artista toscana spinge il pubblico a guardare da un’altra prospettiva: il suo corpo si confronta con una superficie, sempre ristretta, ma inclinata, una rampa intorno alla quale posizionarsi. Su questo nuovo piano costruisce una partitura di movimenti e gesti che nulla hanno di acrobatico, ma molto di una ricerca di equilibrio personale, di meditazione sul vuoto, la discesa e la risalita.
In condizione di comprensibile vulnerabilità, il corpo di Catarzi è teso e scultoreo, si definisce nel gesto ma anche in piccoli salti sul ciglio del piano inclinato. La tensione tra lei e il pubblico è palese in un ambiente sonoro che contribuisce a creare un'atmosfera sospesa e incantevole. Trenta minuti magnetici.
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